Casale Marittimo in provincia di Pisa Toscana
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Comune di Casale Marittimo

provincia di Pisa

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CASALE MARITTIMO

• Il territorio di Casale Marittimo si estende per 14,33 kmq sulla bassa collina litoranea che sovrasta la pianura a sud della foce del fiume Cecina. La sua origine come comunità risale al primitivo nucleo del castello medievale. • Nell'XI secolo possesso dei conti della Gherardesca, che ne fecero dono al monastero di Montescudaio da loro fondato nel 1091, il castello detto di Casale Vecchio è ricordato nel 1186 in un diploma imperiale con il quale Enrico VI confermava su di esso i diritti del vescovo di Volterra. La storia della comunità subì una drastica svolta nel 1363, quando l'abitato, ad eccezione della pieve, fu interamente distrutto dai fiorentini, che lo incorporarono definitivamente al loro dominio nel 1406. La vicenda successiva dell'insediamento è legata alla crescita di un altro borgo, poi fortificato, denominato Casale Nuovo, dove nella seconda metà del Cinquecento fu edificata una nuova pieve. Nel 1684 i Medici, dopo averlo unito amministrativamente a Montescudaio, lo trasformarono in marchesato, assegnandolo alla famiglia Ridolfi. Fino al 1862 si chiamò solo Casale e dal 1862 al 1899 Casale di Val di Cecina. • Fin dal Medioevo le risorse economiche del territorio sono state esclusivamente legate alla terra, con un incremento delle attività e della produttività nel corso del XVIII secolo. La limitatezza della rete viaria, insieme con l'assenza di mercati locali, restringeva però sensibilmente il commercio dei prodotti (cereali e vino). Attualmente il comune mantiene ancora una certa fisionomia agricola. Il terreno, fertile anche se danneggiato da un cattivo regime idrico, insufficiente a risolvere il problema dell'aridità estiva, dà cereali alternati a viti e olivi, ospitando anche allevamenti ovini. A fronte di uno scarso sviluppo delle attività manifatturiere, circa il 60% della popolazione attiva risulta occupata nel terziario. • Al censimento del 1991 risultano risiedere nel territorio comunale 923 abitanti, con una densità di 64 unità per kmq. Nel secondo dopoguerra si è verificata una sensibile flessione demografica dovuta al movimento migratorio e la popolazione è passata da 1.455 unità nel 1951 a 1.101 nel 1961, a 837 nel 1971; un certo recupero è stato invece segnalato dal censimento del 1981, che ha contato 937 unità. Nel corso dell'Ottocento il numero degli abitanti aveva registrato un aumento grazie ai positivi sviluppi dell'agricoltura: 807 abitanti nel 1830, 1.408 nel 1881 e 1.583 nel 1936.

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